«Il nostro lavoro umanitario fa la differenza.»
In molte regioni del mondo, la situazione umanitaria sta peggiorando, mentre i fondi destinati agli aiuti umanitari internazionali vengono ridotti, anche in Svizzera. Quali sono le ripercussioni per la Croce Rossa Svizzera e le sue attività? Il responsabile del dipartimento Affari internazionali della CRS illustra la situazione.
newsdetailpage.hero.newsdate.type.narrativeStories del 3 ottobre 2025
Intervista con Michael Kramer
Michael Kramer
Nato nel 1970, Michael Kramer lavora per la Croce Rossa Svizzera dal 2019. Da novembre 2023 è responsabile del dipartimento Affari internazionali e membro della direzione della CRS. Ha al suo attivo quasi 30 anni di esperienza nel settore umanitario e di gestione delle crisi e ha lavorato anche per il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) e il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).
Quale pregiudizio ti infastidisce di più quando si parla di aiuto allo sviluppo?
Per cominciare, già l’espressione «aiuto allo sviluppo» non è corretta. È da tempo, infatti, che portiamo avanti una collaborazione con le organizzazioni e la popolazione locale nei Paesi di intervento. L’espressione «cooperazione allo sviluppo» si presta meglio a descrivere ciò che facciamo. Si sente dire che questa attività sia costosa e inefficace, e che terrebbe in scarsa considerazione la sostenibilità e le vere esigenze delle popolazioni locali. Per quanto riguarda il lavoro della Croce Rossa, tutto ciò non è affatto vero.
Come rispondi a queste accuse?
Lavoriamo soltanto con le Società nazionali della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa. Essendo ben radicate nei loro Paesi, queste società conoscono meglio di chiunque altro le esigenze della popolazione. Oggi mettiamo in pratica questa collaborazione da pari a pari in modo ancora più sistematico. Insieme, rendiamo l’organizzazione locale il più resiliente ed efficiente possibile, con effetti diretti sulle prestazioni offerte ai più vulnerabili. In questo modo l’organizzazione è preparata al meglio ad affrontare crisi e catastrofi.
Forniamo aiuti di emergenza in risposta a crisi acute e catastrofi in tutto il mondo. Gli aiuti vengono sempre pianificati d’intesa con la Federazione internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa e con la Società nazionale del Paese interessato.
Michael Kramer, responsabile del dipartimento Affari internazionali della CRS
Qual è l’impatto dei tagli ai finanziamenti sulla cooperazione allo sviluppo?
Riduzioni così drastiche a livello mondiale, praticamente da un giorno all’altro, hanno un effetto devastante. Per fare un esempio: nel campo profughi di Cox’s Bazar in Bangladesh sono stipate centinaia di migliaia di persone, per le quali avere un’entrata regolare o coltivare la terra è praticamente impossibile. Una riduzione dei viveri distribuiti può causare una gravissima emergenza umanitaria.
Situazioni di questo genere, che impatto hanno su di te personalmente?
È difficile guardare negli occhi i nostri partner e, in ultima analisi, chi dipende dai nostri aiuti e dire: vorremmo fare di più, ma non abbiamo le risorse necessarie. In America centrale, le organizzazioni che aiutavano i migranti hanno dovuto sospendere le loro attività pressoché da un giorno all’altro. In quanto organizzazione riconosciuta e con una lunga tradizione alle spalle, oggi la Croce Rossa è ancora più sotto pressione in molti Paesi. Purtroppo non abbiamo fondi extra, anzi.
Mi commuove molto il destino degli anziani che vivono in povertà e solitudine in ogni angolo del pianeta. Come Croce Rossa, possiamo fare una grande differenza nella loro vita. Anche la sorte a cui sono abbandonati milioni di sfollati in zone di guerra è inaccettabile.
Michael Kramer, responsabile del dipartimento Affari internazionali della CRS
Perché sostenere il Movimento internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa?
Il Movimento è presente in 191 Paesi con milioni di volontari. Possiamo sfruttare le relazioni esistenti, anche nelle regioni più remote. Questa vicinanza alle comunità locali attraverso le nostre organizzazioni consorelle è estremamente utile e importante. A differenza della Svizzera, in molti Paesi la fiducia è più una questione personale. Se il rapporto non va, la consulenza tecnica e la collaborazione sono difficili. Il contatto diretto e la presenza in loco continuano a essere decisivi. I valori fondamentali del Movimento della Croce Rossa restano indiscussi e creano fiducia. Il nostro lavoro fa la differenza.
I nostri Paesi d’intervento
L’immagine è un planisfero nel quale sono indicati tutti i Paesi in cui è attiva la Croce Rossa Svizzera. Questi Paesi sono: Kazakistan, Bangladesh, Bhutan, Bolivia, El Salvador, Etiopia, Haiti, Honduras, Kirghizistan, Nepal, Paraguay, Togo.